Registrare un qualsiasi contenuto audio al giorno d’oggi non può essere nulla di complicato, o almeno così sembra. Ogni portatile viene con un suo microfono integrato. Ogni cellulare può essere usato per registrare, se vogliamo. Perfino le webcam più economiche e cinesi hanno un microfono che non è nemmeno troppo pessimo per tutti gli scopi tipici.
La faccenda comincia piuttosto a diventare più specializzata quando abbiamo bisogno di registrazioni di alta qualità, con meno disturbi e senza compressione. E fin qui, nessuno ci dirà mai il contrario: basta prendere un buon microfono USB, neanche troppo costoso, ed otterremo giusto quello di cui abbiamo bisogno. Ma nella nostra ricerca, notiamo che esistono anche dei particolari microfoni chiamati “XLR”. Cosa sono, e che utilità hanno effettivamente?
Per iniziare, XLR sta per X Connector – Locking Connector – Rubber Boot. Nome complicato, ma pieno di significato: i microfoni XLR sono caratterizzati dal loro contatto tondo e robusto, con tre singole spine a farne da connessione. Alla fine del filo è presente un attacco che ci sembrava ormai dimenticato, una grossa spina stereo di vecchia generazione (altrimenti definiti TRS). A dirla tutta, questa parte dipende da parecchi fattori. Vi sono fili XLR che finiscono anche con un attacco 3,5mm o con due attacchi (per dividere con precisione i canali stereo).
Da questo punto vi sembrerà quasi evidente che i microfoni XLR sono per un campo specializzato. Ed è infatti così! Sono microfoni professionali, forse anche ben distaccati da altri che usano l’interfaccia USB. Ed il loro costo non è incredibilmente eccessivo, già dei microfoni d’ottima qualità costano intorno ai 50 euro.
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I vantaggi che comportano l’utilizzo d’un microfono XLR sono molteplici. Per prima cosa, vi è un isolamento combinato dei vari segnali (non a caso ha tre grosse spine separate) il che può aiutare moltissimo contro le interferenze e un bilanciamento dinamico dei livelli audio. Vi è inoltre un ridotto (se non proprio assente) effetto ronzio, altrimenti definito “ground loop” che è ciò che sentiamo con un qualsiasi microfono in un ambiente anche perfettamente silenzioso.
Questi sono i vantaggi più immediati che possiamo dire per ciò che riguarda l’uso d’ogni giorno. Per il resto, non dobbiamo dimenticare quelli che invece possono essere utili nel campo professionale.
Per prima cosa, i microfoni XLR non hanno il problema del Cross-Talking. Ovvero – e specialmente nei setup adatti – non vi ritroverete con più microfoni che parlano attraverso gli stessi canali audio. Ed è qui che per maggior parte la connessione XLR brilla particolarmente.
E’ studiato infatti per funzionare con più componenti audio che hanno bisogno d’una suddivisione dinamica dei canali. Ottimi per le band musicali o per chi ha bisogno d’isolare più voci durante qualche particolare occasione (meeting, interviste). Fatto sta che naturalmente bisogna avere un equipaggiamento pronto all’uso per questi scopi. Un microfono XLR da solo non può sviluppare tutta la sua potenza a meno che non lo uniamo con amplificatori o altri dispositivi professionali. Certo: può funzionare con il nostro computer e magari ha bisogno d’un apporto d’energia separato, ma a questo punto che utilità ha?
Questo è ciò che ancora divide bene la categoria USB e XLR. Se dobbiamo fare delle registrazioni occasionali, giusto qualche sessione di streaming, niente di speciale che richiede più fonti audio…allora basta un microfono USB.
I microfoni XLR entrano meglio in gioco se abbiamo più fonti audio da regolare ed isolare, ma soprattutto se dobbiamo lavorare nel campo della musica. Grazie alle riduzioni dinamiche e la ridotta possibilità d’interferenze, la connessione XLR si rende perfetta per produrre un discorso o una traccia musicale che non ha alcun tipo di ronzio, perfetto anche per essere regolato a parte dopo la registrazione usando naturalmente gli adatti programmi specializzati.
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